La gestione del ciclo e riciclo della plastica in agricoltura è una necessità sia per l’agricoltore che per l’ambiente.
Nell’ambito dell’economia circolare di cui si parla tanto l’agricoltura può svolgere un ruolo importante per svariati motivi. Innanzitutto coloro che gestiscono terreni agricoli hanno tutto l’interesse a mantenere un ambiente pulito e senza inquinamento. In secondo luogo, siccome l’agricoltore non è esente dall’uso intensivo di plastica, fa parte di una filiera che può ottimizzare il ciclo di gestione della plastica.
Officine Meccaniche Costarelli è da sempre impegnata anche su questo fronte cercando soluzioni di impianti per il riciclo della plastica che possano soddisfare le esigenze di coloro che operano nel settore agricolo.
I materiali plastici principalmente utilizzati in agricoltura sono i teli di copertura e i tubi di irrigazione. Mentre per i tubi possiamo tranquillamente dire il loro utilizzo ha tempi di vita molto lunghi, peer quanto riguarda i teli coprenti in plastica sono soggetti a logorio più breve e quindi sono spesso utilizzati per la funzione del momento e poi devo essere riciclati.
In questo la normativa parla chiaramente: il D.Lgs. 152/06 infatti cita tra i rifiuti speciali (non pericolosi) tutte le materie plastiche utilizzate in agricoltura e suggerisce anche il loro relativo trattamento.
Tra gli oggetti di plastica usati in agricoltura soggetti a normativa ci sono:
- nylon per pacciamatura
- tubi pvc per irrigazione
- manichette per irrigazione
- teloni per serre
- ecc…
Riciclo della plastica in agricoltura
Tali materiali vanno trattati come rifiuti speciali non pericolosi e devono essere oggetto di deposito temporaneo e smaltimento dopo un certo periodo.
Deposito temporaneo
Quando parla di deposito temporaneo della plastica in agricoltura la normativa prevede che tali rifiuti vadano raggruppati in un ambiente che non ne permetta la dispersione e che quindi non incorrano in inquinamento del suolo e delle falde acquifere.
Nel deposito vanno individuati dei luoghi specifici adibiti a ciò, protetti da qualsiasi agente esterno possa intervenire, in modo da poterli accumulare fino a quando devono essere smaltiti al raggiungimento dei limiti stabiliti dalla normativa stessa.
Smaltimento
Quando parla di smaltimento delle materie plastiche la normativa stabilisce dei limiti temporali e quantitativi. In particolare l’agricoltore deve procedere allo smaltimento in questi casi alternativi:
- ogni trimestre, indipendente dalla quantità raccolta
- quando la quantità di rifiuti supera i 20 metri cubi
- in caso di stabilimenti situati nelle isole minori entro massimo un anno senza un limite quantitativo
Per lo smaltimento l’azienda agricola può affidarsi al servizio pubblico, qualora venga fornito, oppure tramite conferimento presso aziende specializzate e gli oneri sono a carico del “proprietario” dei rifiuti plastici.
La normativa interviene per tutelare l’ambiente, ma in realtà sono gli agricoltori stessi che hanno tutto l’interesse a che la plastica per uso agricolo abbia un proprio ciclo di trattamento specifico. Infatti, grazie alle nuove tecnologie, oggigiorno è possibile portare a nuova vita le materie plastiche riciclate ed ottenere dei prodotti di qualità riutilizzabili anche in ambito agricolo.
In questo maniera, fra l’altro, il settore primario partecipa concretamente al benessere diffuso tipico delle economie circolari, laddove si cerca di trovare uno sbocco industriale a materie che altrimenti avrebbero un forte (e negativo) impatto ambientale.
Come azienda produttrice di macchinari per il riciclo della plastica abbiamo una particolare sensibilità all’argomento e le aziende di smaltimento sanno che possono contare sull’affidabilità di 60 anni di attività nel settore.